Il sinuoso susseguirsi di opere d’arte sul tracciato disegnato dall’ architetto Pietro Porcinai verrà riportato agli originari splendori, grazie a un ampio intervento di recupero iconografico che partirà dal rinnovo delle masse arbustive e da una serie di interventi mirati sugli elementi arborei.

Oltre alle opere di restauro delle architetture, delle opere d’arte e della dotazione vegetale, la Fondazione Collodi intende inoltre aggiornare il Parco offrendo una serie di chiavi di lettura contemporanee e aggiungendo livelli di narrazione ulteriori rispetto a quelli già esistenti. Il visitatore sarà coinvolto in un viaggio interattivo attraverso attivatori multimediali che aggiungeranno suoni, luci, racconti e spiegazioni al già affascinante percorso.

L’obiettivo primario dell’intervento è il restauro della struttura vegetale in quanto “elemento portante del Parco”. Nonostante le manutenzioni eseguite negli anni, la dotazione vegetale ha ormai raggiunto un livello di vetustà e senescenza tale da richiedere interventi mirati e incisivi.

Il progetto ne prevede un censimento dettagliato abbinato ad analisi di stabilità, in modo da programmare puntualmente, oggi e negli anni a venire, interventi di messa in sicurezza. In alcuni casi si renderà necessaria la sostituzione di piante non sane o pericolanti, negli altri una serie di interventi per garantire sicurezza e salute degli alberi stessi.

La dotazione arbustiva, fatta eccezione per i boschi di Bambuseae, ha perso del tutto la connotazione originaria: le grandi masse sempreverdi, impenetrabili allo sguardo, sono ormai divenute quasi trasparenti. Si rende necessaria, quindi, la sostituzione di buona parte degli arbusti presenti con altri della medesima specie o comunque rispondenti a quanto previsto nel progetto originario.

Il progetto prevede anche una serie di piccoli interventi di restauro dei percorsi, delle pavimentazioni e dei basamenti delle sculture e una moderna infrastrutturazione tecnologica.

L’intervento non prescinde da una attenta gestione delle risorse naturali. La scelta del patrimonio vegetale e il suo monitoraggio indirizzeranno infatti la gestione del Parco verso una ecosostenibilità elevata, limitando i consumi idrici, riducendo la CO2, aumentando la biodiversità e riducendo l’inquinamento dei suoli.