Cenni storici

Il vasto edificio sorge su un’area dove presumibilmente si trovava l’antico porto romano della città di Firenze e successivamente, fino alla metà del 1800, dove sorgeva il “tiratoio dell’Arte della Lana” con la sua tipica tettoia in legno dove veniva asciugata e lavorata la lana.

La preesistenza della manifattura per la lavorazione della lana è testimoniata, oltre che dai numerosi dipinti e immagini fotografiche, anche dagli scavi archeologici che nel corso dei lavori che hanno portato alla luce un sistema di vasche in laterizio per il lavaggio e la tintura dei tessuti e di forni e caldaie per la produzione di aria calda, tutti risalenti probabilmente al periodo che va dalla metà del 1300 agli inizi del 1800.

Quando le antiche corporazioni furono sciolte dal Granduca Pietro Leopoldo, iniziò un complesso intervento di riordino edilizio e viario di tutta l’area con la demolizione dell’antico edificio e la costruzione, tra il 1858 e 1860, della nuova Camera di Commercio, Borsa Merci e sede della Banca Nazionale Toscana sulla base del progetto del giovane architetto Michelangelo Maiorfi e successivamente dell’arch. Emilio De Fabris.

Nel corso del XX secolo l’edificio è stato sottoposto a continui rimaneggiamenti fino ad arrivare alla configurazione attuale. Tra il 1914 e il 1915 l’architetto Ugo Giusti progettò un nuovo ingresso sulla Piazza Dei Giudici mentre alcuni soffitti furono abbelliti con  disegni a tempera su muro e decorazioni a stucco ad opera del pittore Galileo Chini. Con l’avvento del Fascismo tra il 1926 e il 1933 proseguirono i lavori di ammodernamento della sede camerale sotto la guida dell’architetto Ezio Cerpi, realizzando un nuovo piano e l’ampio salone della Borsa Valori (intervento progettuale forse più appariscente e comunque non privo di gusto e misura). L’edificio aveva ormai assunto la configurazione esterna che conosciamo oggi poiché successivi progetti di ampliamento e sopraelevazione non andarono mai in porto. Nel 1970 l’edificio fu sopposto agli ultimi interventi interni a firma dell’arch. Pierluigi Spadolini che curò il nuovo allestimento del salone dell’Anagrafe, la realizzazione di un ampio auditorium e provvide a risanare i numerosi danni provocati dall’alluvione del 4 novembre 1966.

Situazione prima dell’inizio dei lavori

L’edificio sede della Camera di Commercio di Firenze si affaccia sul Lungarno Diaz e occupa un lotto rettangolare di circa 80 x 30 mt compreso tra Piazza dei Giudici e Piazza Mentana nel centro di Firenze a pochi metri del Palazzo della Signoria e dal Museo degli Uffizi. Il palazzo dal carattere austero presenta quattro prospetti finiti ad intonaco nei quali s’inseriscono con regolarità le aperture con un ritmo costante e regolare. L’unica variante è costituita dalla presenza di un monumentale porticato d’ingresso sul lungarno Diaz progettato secondo gli stilemi dell’architettura neoclassica. I pochi elementi decorativi delle facciate sono rappresentati dalle modanature in pietra che riquadrano porte e finestre, dai cantonali e dal basamento realizzati in pietra lavorata a bugne.

Se l’immagine esterna dell’edificio con il suo aspetto neoclassico è rimasta pressoché invariata dagli anni ’30 fino ad oggi, gli spazi interni testimoniano un susseguirsi di interventi puntuali, sovrapposizioni di stili e superfetazioni che hanno reso nel tempo gli ambienti disomogenei, caotici e poco funzionali e in certi casi hanno occultato gli elementi architettonici e stilistici caratterizzanti.

Dalla data della sua costruzione è la prima volta che si procede alla riorganizzazione intera dell’edificio al suo interno, procedendo con un progetto unitario in tutte le sue parti cercando di valorizzare e riportare alla luce le preesistenze di grande valore architettonico e artistico, ma anche dando nuova vita all’edificio con una serie di interventi volti a trasformare l’immagine e la funzionalità del fabbricato e che proseguono un più vasto processo di ammodernamento degli uffici che la Camera di Commercio ha già attivato.

Progetto preliminare

Prima di entrare nella fase preliminare del progetto sono state condotte una serie di indagini e raccolte quante più informazioni possibili sull’edificio. Si tratta della fase conoscitiva nel corso della quale, parallelamente alla ricerca storica che ha portato alla luce le trasformazioni dell’edificio nei secoli, abbiamo provveduto al rilievo metrico architettonico, all’esecuzione di saggi strutturali delle murature e dei solai e all’individuazione di tutto il sistema impiantistico elettrico e meccanico. La fase conoscitiva comprendeva inoltre l’analisi dell’organizzazione degli uffici della Camera di Commercio per individuare tutte le attività che si svolgono all’interno dell’edificio e l’analisi delle richieste mosse dall’Ente Camerale.

Le prime idee progettuali maturano dalla necessità di un adeguamento e razionalizzazione dei flussi e degli spazi e dall’esigenza di accorpare, nella sede principale di Piazza dei Giudici, tutti gli uffici e le funzioni che attualmente si trovano in altre sedi. Le informazioni raccolte e relative all’analisi dell’attuale organizzazione del lavoro, le integrazioni dell’organico e le evoluzioni organizzative previste hanno consentito la definizione del fabbisogno e della disposizione ottimale per l’indirizzo del progetto di fattibilità. Un’altra importante esigenza della Committenza era la ricerca della massima flessibilità delle singole funzioni operative e degli spazi comuni, ma soprattutto la trasformazione dell’immobile doveva trasmettere una nuova immagine dell’Ente attraverso la rivalutazione spaziale e architettonica e la creazione di nuove funzioni aperte verso tutta la città.

Nasce quindi il primo progetto funzionale e architettonico nel quale oltre a riqualificare e preservare gli spazi esistenti e i manufatti di maggior interesse artistico, era prevista la realizzazione di nuove sale riunioni (per il Consiglio, Giunta, corsi, conferenze, esami), uffici open space con capacità di cambiare conformazione in base alle necessità, implementazione dei collegamenti verticali e degli uffici (alcuni ricavati soppalcando i volumi più importanti,  un nuovo auditorium di 284 posti con bar e servizi annessi, un nuovo ristorante panoramico, un asilo aziendale.

Il progetto architettonico era supportato, per verificare la fattibilità delle opere, da un progetto di massima delle strutture e impianti, dal controllo e verifica dei vincoli insistenti nella zona e delle norme nazionali e locali relative alla sicurezza, accessibilità e agli strumenti di pianificazione urbanistica.

Progetto definitivo

Nel corso del progetto definitivo sono state approfondite e definite tutte le problematiche non ancora analizzate nel progetto preliminare, dal punto di vista funzionale, architettonico, strutturale ed impiantistico. Data la complessità dell’opera, lo sviluppo del progetto ha visto il coinvolgimento di tutti gli enti pubblici interessati e sono state ottenute le autorizzazioni necessarie per poter finalizzare il progetto nella sua forma definitiva. Abbiamo ottenuto il nulla Osta dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Firenze, dalla Azienda Sanitaria Locale, Vigili del Fuoco e Genio Civile per quanto riguarda le strutture. L’ottenimento delle suddette autorizzazioni è stato necessario per la presenza di attività diverse (auditorium, bar, asilo aziendale, ristorante) che prevedono un notevole afflusso di visitatori.

Come già parzialmente individuato precedentemente, in questa fase progettuale sono state definiti tutti gli interventi e le opere da effettuare sull’immobile come di seguito specificato:

  1. Per la porzione di edificio che si affaccia su piazza Giudici (verso il ponte Vecchio), erano previsti interventi volti alla razionalizzazione e omogeneizzazione delle aree destinate agli uffici, il recupero delle preesistenze storiche (pitture murali e decorazioni a stucco), l’implementazione delle superfici attraverso la costruzione di soppalchi, il rifacimento di tutte le finiture con la valorizzazione di uno degli ingressi della camera di Commercio.
  2. La parte centrale dell’edificio sarà invece quella in cui saranno concentrati gli interventi più significativi e invasivi. Ad eccezione delle facciate esterne sul lungarno Diaz e su via dei Saponai, è stata prevista la completa demolizione e ricostruzione per consentire la realizzazione di un nuovo piano, del ristorante con terrazze panoramiche in copertura e soprattutto per la realizzazione di un nuovo auditorium per circa 290 posti a servizio della camera di Commercio e della città.
  3. La porzione di edificio che si affaccia su Piazza Mentana (verso ponte alle Grazie) contiene un grande salone a tripla altezza realizzato tra il 1926 e il 1933, interamente rivestito in travertino e illuminato da un grande lucernario. Il progetto prevedeva la ridistribuzione degli spazi e realizzazione di nuovi solai con interventi strutturali molto consistenti non tralasciando l’obiettivo di conservazione e valorizzazione dell’imponente spazio dal carattere altamente evocativo.

Il progetto ha visto il suo completamento con il permesso di costruire del Comune di Firenze e con la validazione di una importante società internazionale (Bureau Veritas).

Progetto esecutivo

Nella fase del progetto esecutivo sono stati prodotti tutti gli elaborati grafici e i documenti necessari per realizzare quanto descritto nel progetto definitivo. Progettazione architettonica, strutturale e sistema degli impianti meccanici ed elettrici. Sono stati definiti i dettagli costruttivi dei vari manufatti, i materiali e le interconnessioni tra gli elementi costituenti l’edificio. Sono stati studiati i dettagli strutturali dei solai, dei tetti, delle fondazioni, delle murature e progettati tutti gli accorgimenti necessari per rendere conforme l’intera struttura alla normativa sismica nazionale. Il progetto è stato sviluppato attraverso la continua collaborazione tra professionalità con diverse competenze che hanno lavorato a stretto contatto tra loro durante tutto il processo progettuale. Sono stati affrontati e coordinati tutti gli aspetti del progetto: estetico, funzionale, strutturale, illuminotecnico, condizionamento, idraulico, acustico, cantierizzazione e tutti gli aspetti legati alla sicurezza nel luogo di lavoro e alla prevenzione incendi.

Il prodotto finale del progetto esecutivo sono tutti gli elaborati grafici, relazioni tecniche, computo metrico estimativo, specifiche tecniche dei materiali e dei manufatti necessari e sufficienti per consentire di procedere alla gara di Appalto.

Cantiere e direzione artistica

La fase di cantiere, tuttora in corso, ha visto il nostro supporto nell’assistenza alla direzione dei lavori e nella direzione artistica.

Oltre alla selezione della campionatura, la scelta dei materiali, finiture, arredi e corpi illuminanti, sono stati prodotti disegni costruttivi di dettaglio per adattare le scelte progettuali, elaborate nelle fasi precedenti, alle problematiche che di volta in volta si sono presentate nei lavori di ristrutturazione. Nel caso specifico sono state elaborate delle varianti in corso d’opera per aspetti non prevedibili o per precisa richiesta del Committente.

Nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, anche per la necessità di elaborazione di varianti in corso d’opera, è stato fondamentale il nostro contributo nei rapporti con la Soprintendenza ai Beni Architettonici, con gli uffici tecnici comunali e con la Soprintendenza Archeologica che è stata coinvolta a seguito di ritrovamenti archeologici di epoca medievale nel corso degli scavi al piano seminterrato.

Il nostro approccio multidisciplinare che ha caratterizzato tutte le fasi progettuali ha avuto seguito anche nel corso dei lavori di ristrutturazione favorendo una collaborazione produttiva ed efficace con tutte le maestranze, i tecnici, i consulenti, subappaltatori, direzione lavori, committenza e Stazione Appaltante.

Attualmente una parte dell’edificio è stata appena consegnata al Committente. Il resto dell’edificio vedrà la fine dei lavori settembre prossimo.